Profilo
storico di
Giovan
Battista Boccardi
Patrizio Capuano
di Luigi
Russo
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Il primo esponente della famiglia Boccardi di Capua che visse
stabilmentein San Prisco fu Mazzeo Boccardo, che nel 1588 vi si
trasferì in seguito al matrimonio con Sabba de Monaco. Questi
divenne sempre più un protagonista della vita pubblica nel
casale di San Prisco ed eresse nella Chiesa parrocchiale
l’altare della SS.ma Annunciata.
Tommaso, figlio di Mazzeo, divenne dottor fisico e si sposò con
Paola Merola, figlia di Santo del casale delle Curti, che donò
al Boccardo una dote di 1500 ducati per il matrimonio della
figlia, avvenuto nel 1617.
Dal 1624
Cesare Boccardo fu rettore curato della chiesa parrocchiale di
San Prisco per diversi anni.
Nell'ottobre 1750 visto lo scarso numero delle famiglie nobili
ex genere e il bisogno della città di Capua di provvedere
alla pubblica amministrazione, la Real Camera invitò a scegliere
le migliori e le più distinte famiglie; ne furono scelte 14 e
fra queste vi era anche la famiglia Boccardi.
Ma il re stabilì che le aggregazioni per motivo di pubblico
governo non potevano essere considerate attestazioni di nobiltà.
Nel 1751 per decreto della Real Camera di S. Chiara le 14
famiglie Capuane furono surrogate in luogo di altrettante
antiche famiglie nobili ex genere.
Giovan
Battista Boccardi nacque nel 1769 circa da don Cesare, patrizio
capuano, e da donna Marianna Sangermano dei baroni di Monteverde.
Il 21
gennaio 1791 Giovan Battista sposò donna Maria Giuseppa Trirocco
figlia del notaio don Pompeo e donna Marianna Palmiero.
Egli
ereditò i sottoelencati beni in seguito alla morte dello zio
Marco Antonio, patrizio capuano e per lungo tempo avvocato e
persona di massima fiducia dell’Università di S. Prisco, che a
sua volta li aveva ereditati dal padre Cesare.
Ci furono
anche diverse controversie con lo zio Gabriele Boccardi per
l’eredità della famiglia Boccardi, con il tentativo di Giovan
Battista di far dichiarare insano di mente lo zio Gabriele in
vari gradi di giudizio.
Nel 1808
nel mezzo di tale controversia Giovan Battista e Maria Giuseppa
Trirocco avevano sei figli: Cesare nato il 17 marzo 1796,
Saverio l’1 novembre 1798, Marianna l’1 gennaio 1801, Maria
Saveria il 3 novembre 1802, Sebastiano il 3 giugno 1805 e
Marcantonio il 26 giugno 1808.
Nel 1809
il Boccardi fu proposto come consigliere provinciale della
Provincia di Terra di Lavoro dal Comune di Capua, pur essendo
residente in San Prisco, ma non riuscì ad essere eletto. Il
Comune di San Prisco nel 1817 ripresentò la sua candidatura al
Consiglio provinciale; questa volta fu anche segnalato quale
soggetto preferibile alla carica di consigliere provinciale, ma
non riuscì nemmeno allora ad essere eletto. Giovan Battista
Boccardi era il primo contribuente di San Prisco con una rendita
imponibile di 1578,80 ducati. Il Boccardi in Capua possedeva una
rendita netta di 1712,07 ducati e nel Comune di S. Maria
Maggiore un'altra rendita di 144 ducati.
In S.
Prisco il Boccardi possedeva: nella località Vignarella:
5 moggia di prima classe di "oliveto incolto"; 4 moggia di
seconda classe di "oliveto seminatorio" e altre 3 moggia
di seconda classe di "oliveto incolto". Nel luogo chiamato
Montano aveva: 16 moggia di "oliveto seminatorio" di seconda
classe e una casa di un vano terraneo infimo. Ma la maggior
parte delle sue terre erano situate nella località Starzone:
24 moggia di "arbusto" di prima classe e 26 moggia di seconda
classe; 36 moggia di "arbusto infimo" di prima classe; una casa
rustica e una casa d'abitazione di 6 vani, con un giardino.
Infine nell'abitato di San Prisco possedeva: una casa
d'abitazione di più stanze con 4 botteghe e un piccolo giardino
nella Strada della Piazza [cioè l’attuale Via Michele
Monaco] (che gli comportava una rendita di 50 ducati);
un'altra casa d'abitazione di 2 vani terranei con un giardino di
2 moggia in Via Cupa [odierna Via Verdi]
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