Presentazione del
libro della Arciconfraternita del SS Corpo e Sangue di Cristo
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Il
saluto del Priore | Cenni storici
sulle confraternite |
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Il saluto del Priore
Carissimi,
l’idea di realizzare questo opuscolo nasce dalla consapevolezza
di noi tutti che nella società attuale la Confraternita è vista
come un ente “vecchio” fatto di “vecchi” che limitano la propria
attività a quattro processioni e ad edificare e gestire loculi
al cimitero.
Pur non volendoci soffermare sull’importanza e sugli
insegnamenti che possono derivare da persone anziane con
esperienza di vita vissuta, è nostro dovere cercare di sfatare e
contrastare questa nomea riduttiva e completamente sbagliata che
molti hanno.
Abbiamo ritenuto opportuno, sia dal punto di vista cognitivo che
pubblicistico, cercare di stimolare l’opinione pubblica a
conoscere un po’ di più quella che è la storia passata, presente
e,speriamo, futura delle Confraternite.
Le pagine che seguono illustrano in modo semplice e chiaro ciò
che Esse hanno rappresentato e rappresentano all’interno della
Chiesa Cattolica. Sicuramente l’etichettatura che ci portiamo
addosso è dovuta anche a colpe nostre poiché molto spesso
omettiamo di diffondere il nostro essere confratelli negli
ambienti sociali che frequentiamo ma bisogna convenire che oggi
difficilmente si trova qualcuno pronto ad immergersi nella vita
di una confraternita con il coraggio delle idee, delle
innovazioni, dei suggerimenti che sicuramente gioverebbero ed
apporterebbero nuova linfa ad un sodalizio che DEVE continuare a
vivere per il bene della Chiesa e, soprattutto, della Società in
cui viviamo, visto i valori cui si ispira: FEDE e CARITA’.
La Fede quale testimonianza di amore in Cristo e di impegno,
attraverso il perfezionamento spirituale nella missione
evangelica, intesa come presenza sempre più viva nella comunità
ecclesiale e nella società e più consapevole appartenenza al
Popolo di Dio.
La Carità quale espressione di fraternità in Cristo attraverso
le opere di misericordia per i poveri, i bisognosi di amore, di
conforto e di assistenza, gli afflitti dalla solitudine, dallo
smarrimento e dal neopauperismo materiale e spirituale che
affligge e domina la nostra società.
Il Priore
Ciro Monaco
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Le
Congreghe
(cenni storici)
L’origine
delle confraternite è molto incerta e non mancano ipotesi di
collegamento con istituzioni già esistenti in epoca
pre-cristiana come i collegia romani o le fraterie greche e
della Magna Grecia, per quanto più da vicino ci riguarda.
Le confraternite furono antiche
nella Chiesa, onde se ne trova menzione nel quindicesimo canone
del Concilio di Nantes celebrato nell’anno 895, e se ne fa
parola nella vita di San Marziale scritta da uno dei suoi
“discepoli”, ove si precisò in un libretto per gli iscritti alla
nostra Confraternita.
Recenti studi comproverebbero
l’esistenza di confraternite in Europa forse già nel quarto
secolo, sicuramente in Francia nell’ottavo ed in Italia nel
secolo successivo. Notizie certe confermano, comunque, la
presenza di associazioni laiche agli albori di questo millennio,
sia nelel città che nei villaggi italiani, operanti in missioni
umanitarie negli ospedali e tra i poveri colpiti da malattie.
Una confraternita di questo tipo è documentata a Viterbo agli
inizi del secolo undicesimo e, ad Orvieto, alla fine dello
stesso secolo.
I
motivi per i quali sorsero e
si affermarono le confraternite
furono molteplici ed in
buona sostanza simili a quelli che determinarono
la fondazione dei monti di pietà. L'assoluta mancanza nel
corso del Medio Evo di qualsiasi forma di assistenza pubblica e
delle più elementari garanzie specialmente per la parte più disagiata
della collettività, in gran parte perdurata fino a tempi
abbastanza recenti, ed
al tempo stesso il bisogno di ben operare per amore e
timore di Dio, furono le
principali motivazioni che indussero i cristiani
ad associarsi ed aiutarsi reciprocamente.
Tra le diverse aggregazioni
di laici sorte in quell'incerto periodo
storico, a parte quelle eminentemente religiose ispirate al
movimento dei mendicanti del Terzo Ordine francescano,
vi furono le corporazioni delle arti e mestieri,
di ispirazione più segnatamente
laica, le fratellanze e le confraternite, anch'esse
orientate inizialmente
come organizzazioni di categoria, le quali si occuparono in
particolare del
benessere materiale degli appartenenti e contemporaneamente
della loro salvezza spirituale. Fu così possibile attuare
l'assistenza mutua tra i
congregati nella spiritualità e nelle necessità
materiali, assistersi nei
casi di difficoltà economiche, nelle infermità,
nella difesa dai soprusi della legge, dalle prevaricazioni e
dalle persecuzioni.
Le confraternite assunsero
inoltre numerosi altri compiti sociali
quali l'assistenza ai poveri, agli orfani, agli ammalati, agli
incurabili, ai
carcerati, ai condannati a morte, alle giovani a rischio, si
prodigarono per il
recupero delle persone deviate e delle prostitute pentite, si
impegnarono nel riscatto dei cristiani caduti schiavi dei saraceni.
Di grande valore umanitario
fu poi l'assistenza agli ammalati
contagiosi e la pietosa
opera di sepoltura dei morti abbandonati,
degli assassinati, dei
poveri, delle vittime di epidemie, degli stranieri,
degli sconosciuti, vero grande problema, di quegli oscuri e
tumultuosi tempi, al
quale le confraternite diedero sempre adeguate risposte.
Per l'adempimento di quelle pietose opere di notevole contenuto
cristiano, morale e civile, ma ancora per testimoniare fede,
umiltà, carità e penitenza,
fu necessario indossare un saio e non
mostrarsi pubblicamente,
negare il proprio volto coprendolo con un
cappuccio, nascondere la
propria identità, annullando in tal modo
completamente la propria
personalità, da cui la tradizione tuttora in
uso in molte congregazioni.
Le confraternite, al di là
dei valori storici, delle tradizioni e dei
patrimoni di cultura e di
arte che furono loro affidati affinché fossero
gelosamente custoditi e tramandati, hanno il dovere di svolgere
compiti importanti all'interno della Chiesa e, per suo tramite e
mandato, nella società in cui sono chiamate ad operare per
antica vocazione,
lungo le due strade maestre indicate dal Vangelo: la Fede e la
Carità.
Ogni Congrega aveva un
proprio statuto di costituzione ed organizzazione
che però le rendeva gruppi a sé stanti non integrati né
fra di loro né tantomeno
all'interno della Chiesa. Necessitava, quindi,
un unico Statuto a carattere Diocesano che unificava le attività
delle varie Congreghe
e le strutturava secondo un'unica linea direttiva.
Tutto ciò nella Nostra Diocesi è stato fatto in occasione dell’ultimo
Sinodo da cui, tra le tante cose, è stato redatto lo Statuto
Diocesano delle
Congreghe in data
10 Novembre 1996.
I
punti
salienti dello Statuto sono
i seguenti:
Art. 1.
La Confraternita è
un'associazione pubblica apolitica costituita dai fedeli di
religione cattolica;
Art. 2.
La Confraternita gode della
personalità giuridica nell'ordinamento
dello Stato Italiano e risulta iscritta nel registro delle persone
giuridiche del Tribunale territoriale di appartenenza;
Art. 3.
La Confraternita persegue
fine di religione e di culto e non ha fini di lucro;
Art. 6.
Possono far parte della
Confraternita uomini
e
donne di
fede cattolica;
Art. 22.
Sono organi della Confraternita:
a)
Il Consiglio
Direttivo
b)
L'Assemblea
degli iscritti.
Il Consiglio
Direttivo è composto:
—
dal
Priore;
—
da due/tre
Assistenti o Governatori;
—
dal Segretario;
—
dal Cassiere.
Il Consiglio dura in carica un triennio ed opera
quale Consiglio
d'Amministrazione
del
Sodalizio.
Art. 46.
Il Padre spirituale rappresenta l'Autorità Ecclesiastica
ed è il segno della
riconosciuta Ecclesialità del Sodalizio. Egli, perciò,
ha il diritto-dovere di essere a conoscenza di tutte le attività
svolte dalla Congrega.
Oltre alle succitate regole
ogni Congrega segue, poi, un particolare
cammino fatto di tradizioni, convinzioni e attività che la
differenziano dalle
altre.
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