A
quanti ci chiederanno
di te risponderemo che
sei là dove sei sempre
stato e dove,prendendoci
per mano, avresti voluto
portarci: lontano dal
tempo e dall'effimero!
Ora che non puoi più lasciarci
vedrai....non ti deluderemo.
CIAO FRANCO (G)
9 Agosto
2005 9 Agosto 2006
“ Il tempo è un concetto relativo.
La lunghezza di una vita si misura dalla
profondità
del solco che scava nell’animo degli altri”
Maria Sara Tiziana
“Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi,
è il ricordo della gioia di ieri”
Kahlil Gibran
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Il nostro destino è
conforme alla nostra natura.
Il dolore è la sola
grande battaglia della vita:
solo su questo campo si
vince o si soccombe nel mondo,
solo su questo campo si
riportano i sicuri trionfi
o si assumono le
perpetue catene della servitù.
L'oro si prova col
fuoco, l'animo forte col dolore.
L'uomo grande non avrà
piana la strada:
bisogna che egli salga
e discenda e fluttui,
che regga la sua nave
nella tempesta contro il corso della fortuna;
troverà durezza e
asprezze che egli stesso dovrà ammorbidire e spianare.
La virtù marcisce senza
le avversità.
E' un atleta degno di
avere come spettatore Dio,
l'uomo forte contro
alla mala fortuna.
Vivere in continua
prosperità,trascorrere la vita senza una trafittura nell'animo,
è ignorare l'altra metà
universale della natura
e nessuno può essere un
grande uomo senza che la sofferenza
non gli permetta di
mostrare la sua virtù.
La virtù è avida delle
avversità.
La vera felicità è non avere bisogno di
felicità
Seneca
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Tu sei noi per la vita che ci hai dato
Sei noi per le tue idee, in cui ora noi
crediamo
Sei noi per i ricordi dei momenti felici
.... e attraverso di noi continuerai a
vivere.
Vedrai con noi i luoghi che non conosci,
sentirai sempre nuova musica,
ci suggerirai le tue solite geniali
soluzioni ai piccoli e grandi problemi,
verrai con noi in giro per il mondo.
Proseguiremo con te il cammino lungo
i sentieri tortuosi della vita,
rinvigorite dalla tua forza, confortate
dalla tua dolcezza.
.... continueremo, con te
Sara e Tiziana
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Ode alla vita
Lentamente muore chi
diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai
sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi
non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,chi passa i giorni a lamentarsi della
propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che
essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice
fatto
di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicità.
Pablo
Neruda
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La Tirannia
Quando un popolo,divorato dalla sete della
libertà,si trova ad aver coppieri che
gliene versano quanta ne vuole, fino ad
ubriacarlo, accade che i governanti,
pronti ad esaudire le richieste dei sempre
più esigenti sudditi, vengano chiamati
despoti.
Accade che chi si dimostra disciplinato e
rispettoso delle leggi venga dipinto
come un uomo senza carattere, un servo.
Accade che il padre , impaurito, finisca
col trattare i figli come suoi pari e non
è più rispettato, che il maestro non osi
rimproverare gli scolari e che questi
si facciano beffe di lui.
Accade che i giovani pretendano gli stessi
diritti dei vecchi e, per non sembrare
troppo severi , i vecchi li accontentino.
In tale clima di libertà ed in nome della
medesima, non vi è più rispetto
e riguardo per nessuno.
E in mezzo a tanta licenza nasce, si
sviluppa una mala pianta: la tirannia.
Dai Dialoghi di Platone Repubblica libro
VII
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Quando fai qualche cosa
hai contro tutti quelli che fanno la stessa cosa
hai contro tutti quelli che fanno il contrario
hai contro tutti quelli che non fanno niente.
Dott. Ryke Geerd Hamer
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