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DEDICATO A:

 

FRANCESCO MONACO

                 

 

 

              A quanti ci chiederanno

              di te risponderemo che

              sei là dove sei sempre

              stato e dove,prendendoci

              per mano, avresti voluto

              portarci: lontano dal

                 tempo e dall'effimero!

              Ora che non puoi più lasciarci

              vedrai....non ti deluderemo.

              CIAO FRANCO              (G)            

                                                       

                                                                              

9 Agosto 2005               9 Agosto 2006    

“ Il tempo è un concetto relativo.

La lunghezza di una vita si misura dalla profondità

del solco che scava nell’animo degli altri”

                                                    Maria  Sara  Tiziana

 

“Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi,

è il ricordo della gioia di ieri”

                                                Kahlil Gibran

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Il nostro destino è conforme alla nostra natura.

Il dolore è la sola grande battaglia della vita:

solo su questo campo si vince o si soccombe nel mondo,

solo su questo campo si riportano i sicuri trionfi

o si assumono le perpetue catene della servitù.

L'oro si prova col fuoco, l'animo forte col dolore.

L'uomo grande non avrà piana la strada:

bisogna che egli salga e discenda e fluttui,

che regga la sua nave nella tempesta contro il corso della fortuna;

troverà durezza e asprezze che egli stesso dovrà ammorbidire e spianare.

La virtù marcisce senza le avversità.

E' un atleta degno di avere come spettatore Dio,

l'uomo forte contro alla mala fortuna.

Vivere in continua prosperità,trascorrere la vita senza una trafittura nell'animo,

è ignorare l'altra metà universale della natura

e nessuno può essere un grande uomo senza che la sofferenza

non gli permetta di mostrare la sua virtù.

La virtù è avida delle avversità.

La vera felicità è non avere bisogno di felicità

                           Seneca

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Tu sei noi per la vita che ci hai dato

Sei noi per le tue idee, in cui ora noi crediamo

Sei noi per i ricordi dei momenti felici

.... e attraverso di noi continuerai a vivere.

Vedrai con noi i luoghi che non conosci,

sentirai sempre nuova musica,

ci suggerirai le tue solite geniali

soluzioni ai piccoli e grandi problemi,

verrai con noi in giro per il mondo.

Proseguiremo con te il cammino lungo

i sentieri tortuosi della vita,

rinvigorite dalla tua forza, confortate

dalla tua dolcezza.

.... continueremo, con te

                          Sara e Tiziana

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                                                            Ode alla vita

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna           o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che
essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto               di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.



                                                                                                             Pablo Neruda

 

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La Tirannia

Quando un popolo,divorato dalla sete della libertà,si trova ad aver coppieri che

gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che i governanti,

pronti ad esaudire le richieste dei sempre più esigenti sudditi, vengano chiamati

despoti.

 

Accade che chi si dimostra disciplinato e rispettoso delle leggi venga dipinto

come un uomo senza carattere, un servo.

Accade che il padre , impaurito, finisca col trattare i figli come suoi pari e non

è più rispettato, che il maestro non osi rimproverare gli scolari e che questi

si facciano beffe di lui.

 

Accade che i giovani pretendano gli stessi diritti dei vecchi e, per non sembrare

troppo severi , i vecchi li accontentino.

In tale clima di libertà ed in nome della medesima, non vi è più rispetto

e riguardo per nessuno.

E in mezzo a tanta licenza nasce, si sviluppa una mala pianta: la tirannia.

                                        Dai Dialoghi di Platone  Repubblica libro VII

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Quando fai qualche cosa
hai contro  tutti quelli che fanno la stessa cosa
hai contro tutti quelli che fanno il contrario
hai contro tutti quelli che non fanno niente.

                                                                                     Dott. Ryke Geerd Hamer

 

 

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