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Ciro Monaco

Le Congreghe a San Prisco


Tra le Associazioni cattoliche e Laicali volte all’assistenza ed alla solidarietà nei confronti dei propri iscritti e della Comunità in cui operano, non si puo’non  citare le Congreghe. Queste Associazioni vantano una origine antichissima, tant’è che se ne parla gia’ nelle opere dell’Imperatore Giustiniano come sodalizi dediti alla carita’ e al culto dei morti. Con il diffondersi del Cristianesimo Esse hanno visto riconosciuti i loro principi  di carità, solidarietà e fraternita’ in Qualcosa di molto piu’ grande e molto piu’ completo qual è la Religione Cattolica tant’è che possono essere indicate come una delle Associazioni piu’ Antiche operanti all’interno della Chiesa Cattolica.

A tutto cio’ la Comunità Sanprischese,nel suo piccolo, non e’ estranea dato che fonti storiche attestano l’esistenza di varie Congreghe sul nostro territorio che sono resistite quasi tutte fino ai giorni nostri.Ad oggi sono presenti nella nostra Cittadina quattro Congreghe tutte operative che sono: la Congrega del S.S.Corpo e Sangue di Cristo; la Congrega Sacro Monte dei morti;la Congrega di Maria S.S. di Loreto e la Congrega di Maria S.S. Addolorata.Le prime tre operano nella Parrocchia S.Croce-S.Prisco- S.Maria di Loreto e la quarta nella Parrocchia di Maria S.S.di Costantinopoli.Ogni Congrega aveva un proprio statuto di costituzione ed organizzazione che pero’ Le rendeva gruppi a se’ stanti non integrati ne’ fra di Loro ne’ tantomeno all’interno della Chiesa.Necessitava,quindi, un unico Statuto a carattere Diocesano che unificava le attivita’ delle varie Congreghe e le strutturava secondo un ‘unica linea direttiva. Tutto cio’ nella Nostra Diocesi è stato fatto in occasione dell’ultimo Sinodo da cui , tra le tante cose, è stato redatto lo Statuto Diocesano delle Congreghe in data 10 Novembre 1996.I punti salienti dello Statuto sono i seguenti:

ART.1

La Confraternita è un’associazione pubblica apolitica costituita dai fedeli di religione cattolica;

ART.2

La Confraternita gode della personalità giuridica nell’ordinamento dello Stato Italiano e risulta iscritta nel registro delle persone giuridiche del Tribunale territoriale di appartenenza;

ART.3

La Confraternita persegue fine di religione e di culto e non ha fini di lucro;

ART.6

Possono far parte della Confraternita uomini e donne di fede cattolica;

ART.22

Sono organi della Confraternita :

a)    Il Consiglio Direttivo

b)    L’Assemblea degli iscritti.

Il Consiglio Direttivo è composto:

-         dal Priore;

-         da due Assistenti o Governatori;

-         dal segretario;

-         dal cassiere.

Il Consiglio dura in carica un triennio ed opera quale Consiglio d’Amministrazione del Sodalizio.

ART.46

Il Padre spirituale rappresenta l’Autorità Ecclesiastica ed è il segno della riconosciuta Ecclesialità del Sodalizio.Egli, percio’, ha il diritto-dovere di essere a conoscenza di tutte le attività svolte dalla Congrgega.

Oltre alle succitate regole ogni Congrega segue,poi, un particolare cammino fatto di tradizioni,convinzioni e attività che la differenziano dalle altre.

Tra le quattro Congreghe esistenti a San Prisco, quella che opera da piu’ anni è sicuramente LA CONGREGA DEL S.S. CORPO E SANGUE DI CRISTO.

Una delle prime tracce dell’operato del suddetto sodalizio la si trova in un atto notarile del Notaio Andrea De Martino datato 17 Marzo 1674 in cui gli Economi del S.S. Corpo di Cristo, Davide Cipriano,Bernardino De Monaco e Pietro Salemme, stipularono una convenzione con Giovan Angelo Monaco,organista di San Prisco,affinché l’organo della Chiesa fosse utilizzato nei giorni festivi,nelle Processioni,durante le Quarant’ore e le festività di San Prisco e S.Matrona per un compenso annuo di  otto ducati.

Il riconoscimento ufficiale,pero’,avvenne il 07 APRILE 1777 col Regio Assenso da parte di Ferdinando IV di Borbone.Da tale documento di approvazione si evincono quei principi di carità, solidarietà e spiritualità che contraddistinguono il Sodalizio. L’art.16 del documento recitava: alla morte di un confratello si devono far celebrare 10 messe lette di requie ed una cantata presente corpore; gli si deve dare sepoltura nella Cappella della Congrega e nella prima Domenica dopo la morte del Confratello o della Consorella i Confratelli sono tenuti  a recitare la terza parte del Rosario con le lodi dell’ufficio dei morti in suffragio del confratello deceduto; l’Art.21 recitava: come d’antichissimo tempo era in uso, la Congrega,ogni anno, deve pagare due maritaggi, di ducati dieci l’uno, a due zitelle piu’ povere del Casale di San Prisco.

Attualmente la Congrega del S.S. Corpo di Cristo è formata da 36 confratelli e circa 15 novizi, segue le tradizioni che l’hanno contraddistinta tipo la carita’, l’assistenza ai Confratelli la celebrazione delle Messe di suffragio per i deceduti, etc..ma con uno sguardo alla spiritualità ed alle problematiche dei tempi attuali.

Dal punto di vista Spirituale la Congrega vive soprattutto due momenti forti che sente ancora “suoi” e cioè:

1)    le Quarant’ore che si celebrano il  Ven./Sab./Dom. precedenti il martedi’ grasso ultimo di carnevale che prevedono l’Adorazione del S.S. Sacramento durante l’arco dei tre giorni in cui i Confratelli si alternano ogni ora dalla mattina fino alla celebrazione Eucaristica che si svolge la sera.Questa celebrazione ha origine antichissima e serve come espiazione e contrapposizione ai fatti e misfatti del Carnevale;

 

2)    la Processione del Corpus Domini in cui tutti i Confratelli sono impegnati, oltre che spiritualmente, materialmente a svolgere dei compiti:

-         reggere il Baldacchino (comunemente detto seimazze)sopra il S.S. Sacramento;

-         portare i lampioni(grosse lanterne di vetro e metallo sorrette da un asta che vedono la propria origine nei periodi in cui le processioni si svolgevano in assenza di energia elettrica);

-         portare l’incensiere (come atto di sacralita’ e riverenza verso il S.S.);

-         portare lo stendardo (simbolo di ogni Confraternita);

-         portare la Croce con i due lampioncini laterali;

-         sfilare in ordine  con le candele.

-          

L’attività ordinaria della Congrega del S.S. Corpo di Cristo  consiste in incontri quindicinali in cui si discutono argomenti di interesse generale riguardanti l’andamento del sodalizio, con ampio spazio a momenti di catechesi curati o dal Padre Spirituale oppure da altre persone preparate in materia di spiritualità che aiutano ad accrescere la fede, la conoscenza e la partecipazione di ogni confratello come vero cristiano e non come semplice battezzato osservatore.

Considerando il fatto che le Confraternite, per una loro maggiore apertura e sensibilità sociale, stanno riscoprendo il loro carisma particolare e nuove vie di partecipazione attiva alla missione della Chiesa nel servizio della carità  stessa anche nella società ,bisognerebbe fargli assumere un  significato assai rilevante sempre più da valorizzare.

 

 

 


 

 

    La CONGREGA del SACRO MONTE

               dei MORTI

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Facendo seguito all’invito ricevuto da parte di questa Associazione, anche la

Congrega del Sacro Monte dei Morti ( detta anche “del Purgatorio” ) si pone nel

solco della tradizione delle Congreghe presenti ancora oggi sul territorio dell’antico  

“Casale di San Prisco”. Storia e tradizione che porteranno quest’anno la nostra

Confraternita ad arrivare a 230 anni di riconoscimento ufficiale, a quanto

possiamo rilevare dal Regio assenso di Ferdinando IV di Borbone ( come da atto

originale delnotar Gennaro di Monaco di Capua ) del 29 giugno 1776

(copia originale del Regio decreto ) e la Regola approvata in data 22 maggio

1778 Tuttavia  già si può ben parlare della sua esistenza ed operatività  dal

momento che fa descrizione accurata delle Cappelle dei Divini Uffici  presso la

Chiesa Madre il sacerdote don Francesco Monaco nel 1764:“ … Salendo quattro

gradini si andava al Sacro Monte dei Morti; nell’altare vi era un quadro dellaSS.ma

Vergine con il Bambino e, sotto, le anime del Purgatorio, opera dell’eccellente

pittore Paolo di Majo di Marcianise. Per il lato sinistro di detta cappella si

accedeva alla sagrestia dello stesso Monte, molto grande, fatta a volta. Nel lato

destro vi era inoltreun oratorio capace di moltissime persone… Nel lato sinistro

dell’altare (vi era un quadro della SS.ma Vergine con il Bambino ) dell’oratorio  vi

era una porta attraverso la quale si scendeva al cimitero o, come suol dirsi, Terra

Santa che corrispondeva a detto oratorio e Cappella del sacro Monte, assai ben

fatto,luminoso e capace, con molti cantaroni per i fratelli e le sorelle; aveva il suo

altare e la sepoltura in mezzo. Il Sacro Monte aveva il libro dei Fratelli e Sorelle

che pagavano ogni anno 12 grani ciascuno ed erano partecipi di moltissimi

suffragi,in particolare e in comune, che si facevano dal detto Sacro Monte.

Aveva quattro Economi, Banco e Cappellano, come anche la

Cappella del SS.mo Rosario “ e lo stesso rogito del notar Gennaro di Monaco di

Capua recita testualmente: “…La maggior parte degli iscritti della Congregazione

sotto il titolo di Sacro Monte dei Morti eretta nella Chiesa, parte del Casale di

Santo Prisco della Città di Capua, supplicando espongono a V.M. ( Vostra Mestà

Ferdinando IV di Borbone ), come quantunque la detta congregazione trovasi

già da più tempo eretta, pure per le vicende e per li vari impedimenti …”

 

 

L’ istituzione in ogni città e/o casale e/o municipio di una  Confraternita del Sacro

Monte dei Morti sta a significare la grande importanza che veniva data al supplica

e al suffragio in favore delle anime dei fedeli defunti, soprattutto a coloro che

erano iscritti alla Congrega stessa in qualità di effettivi ( confratelli e consorelle

iscritti nei libri della Confraternita ) e in qualità di soprannumerari (confratelli e

consorelle non iscritti nei libri della Confraternita ).

 

All’art. 11) della Regola approvata con decreto regio è riportato che per ogni

defunto/a:

 

“ …se li debbano subito far celebrare dalla detta congregazione messe lette venti

di reque e li fratelli del numero di detta congregazione debbano associare tanto li

defunti delli suddetti fratelli del numero ( confratelli e consorelle iscritti nei libri

della Confraternita ) quanto li cadaveri delli fratelli fuori del numero ascritti nel

libro. Con portare a seppellire il defunto o la defunta nella terra santa della

suddetta congregazione, e nella prima domenica dopo la morte di ciascuno fratello

o ciascuna sorella siano tenuti li fratelli del numero a recitare la terza parte del

Rosario, oppure un notturno corrente con le laudi dell’Ufficio dei Morti in suffragio

del defunto fratello o defunta sorella….”

Inoltre occorre segnalare le finalità sociali della Confraternita, venendo in

soccorso in ogni occasione dei bisogni della popolazione, proprio in quanto la

Confraternita nasce e si motiva come “ associazione pubblica “ di  fedeli eretta

per l'esercizio di opere di carità, pietà e solidarietà, avendo tuttavia come 

partenza la maturazione spirituale della persona e l’incremento del culto religioso.

 

In tal senso la Congrega del Sacro Monte dei Morti ha sempre vissuto alcuni

momenti spirituali forti della propria partecipazione alla vita ecclesiale e

di presenza sul territorio.

 

Occorre innanzitutto ricordare la partecipazione alle processioni religiose

parrocchiali e in particolare a quella del Corpus Domini e a quelle delle festività dei

Santi Patroni del 31 agosto di ogni anno,  di Sant’Antonio Abate del 17 gennaio e 

della Candelora del 2 febbraio.

 

 

Tuttavia è per la festività di Tutti i Santi e della Commemorazione dei Defunti

(1 e 2 novembre)  il momento in cui la Confraternita maggiormente riscopre le

proprie finalità.

La Novena di preparazione si conclude con il Triduo di adorazione eucaristica

dei giorni 29, 30 e 31 ottobre.

Nel passato era usanza iniziare i riti religiosi della novena quando  era ancora 

buio,

associando questo sacrificio dell’alzarsi presto della persona alla maggiore

incisività della preghiera in favore del/la defunto/a ai quali  essa era indirizzata.

Nonostante i cambiamenti dei tempi, tuttavia occorre ricordare che  non è andato

perduto  il forte attaccamento dei fedeli sanprischesi alla preghiera di suffragio

per le anime del Purgatorio, anime che ( come viene evidenziato nello stemma

della Congrega ) vengono liberate dagli angeli dalle pene del Purgatorio sotto lo

sguardo benevolo del Bambino Gesù e di sua Madre.

 

Il triduo di adorazione ( solenni quarant’ore ) si conclude con la celebrazione della

messa del 1°  novembre al cimitero, seguita poi dalla processione con il SS

Sacramento per le vie del paese fino alla Chiesa Madre, con la benedizione finale.

 

 

 

Come tutte le associazioni, anche la Congrega del Sacro Monte dei Morti ha

conosciuto momenti di grande fervore e momenti di stasi.  È tuttavia in questi

momenti che si scopre sempre di più l’appartenenza alle proprie radici umane e

cristiane da tramandare a chi verrà dopo di noi.

 

E se le Confraternite hanno ancora qualcosa da comunicare nel nostro tempo è

riscoprire questa volontà di imparare a stare insieme  nella solidarietà ( propria

innanzitutto della persona ) e  nella carità ( missione e servizio quotidiano alla

Chiesa ) in una società sempre più  votata alla solitudine e alla incapacità di

amare in Cristo tutti i fratelli.

 

Perché, per tutti quelli che ne hanno bisogno, la porta della Congrega del Sacro

Monte dei Morti non si è mai chiusa di fronte a nessuno.  Neanche per coloro che

sentissero il desiderio di entrare a farvi parte attiva come Confratelli o Consorelle.

 

 

 

A tutti coloro che avranno la pazienza di leggere queste note, un augurio di pace!

 

 

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