La chiesa di San Nicola sul Monte
Tifata
di Luigi Russo
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Una
prima chiesa di San Nicola fu edificata, secondo Michele Monaco, dai
monaci benedettini non lontano dalla basilica di San Michele
Arcangelo in Sant’Angelo in Formis nell’anno 1099 circa. Il
preposito del monastero di Sant’Angelo in Formis invitò per la
consacrazione di tale cappella il vescovo Bruno di Segni, provocando
l’ira dell’arcivescovo capuano Senne (o Sennete), che dovette
considerare tale iniziativa un affronto dei monaci benedettini verso
l’autorità arcivescovile. Questi quindi si recò con le armi in Sant’Angelo
in Formis e distrusse la nuova cappella e requisì anche le relique
trovate sotto l’altare.
Le azioni di Senne furono fermamente condannate, alla presenza del
pontefice Pasquale II, nell’ambito di un Concilio tenutosi in Roma
nell’anno 1102. L’arcivescovo di Capua fu obbligato a risarcire i
monaci benedettini per i danni che aveva loro arrecato e dovette
anche restituire le reliquie.
Im seguito fu edificata una nuova cappella sulle pendici del monte
Tifata dedicata prima a S. Agata vergine, alla quale era dedicao il
monte Tifata prima dell’anno 1070. Dopo tale data il Tifata fu
dedicato a S. Nicola, in onore del vescovo di Mira, che in modo
particolare aveva combattuto il culto, le immagini e i templi
dedicati alla dea Diana. Le reliquie della primitiva chiesa di S.
Nicola furono portate dai benedettini nella chiesa di S. Agata, che
cominciò a chiamarsi anche di S. Nicola.
Nell’anno 1315 la montagna di S. Nicola, ovvero il monte Tifata, fu
donata con tutte le sue adiacenze dal re Roberto II all’arcivescovo
di Capua Ingeranno Stella, che era suo cancelliere.
In un manoscritto attribuito a Michele Monaco si riporta la Chiesa
di S. Agata nel casale di San Prisco nell’elenco delle chiese
capuane che pagarono la “decima” dell’anno 1529.
La chiesa e il culto di S. Nicola permasero sul monte Tifata fino
alla seconda metà del Settecento, riscontrando una grande devozione
da parte della popolazione del casale di San Prisco e di quello di
Santa Maria di Capua, che lo portavano in processione la sua statua
attraverso San Prisco fino al casale di Santa Maria di Capua. La
popolazione si rivolgeva a S. Nicola non solo nel giorno della sua
festa (il 6 dicembre), ma spesso durante l’anno, quando chiedevano
la sua intercessione per l’assenza delle piogge per i raccolti, o
nel caso contrario per l’eccesso e l’abbondanza delle piogge,
altrettanto rovinosa per le campagne.
Luigi Russo
Bibliografia:
M. MONACO, Sanctuarium Capuanum,
Napoli 1630.
M. LOMONACO, Dissertazione sulle varie vicende della chiesa di
Sant’Angelo in Formis in diocesi di Capua, Napoli, 1839.
M. INGUANEZ, Il regesto di Sant’Angelo in Formis,
Montecassino 1925.
L. RUSSO, San Prisco agli inizi del XIX secolo, Caserta 2001.
L. RUSSO, San Prisco nel Settecento, Capua 2007.
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