Bibliografia: San Prisco agli inizi del XIX secolo. Caserta,
2001,
L'ABITATO; II "Casamento" di San Prisco, ovvero il suo abitato,
comprendeva 474 partite, relative al seguente tracciato viario:
Strada della Piazza [comprendente 185 partite, dove vi erano la
maggior parte delle abitazioni; tale strada corrisponde all'attuale
via Michele Monaco] Vinella de' Massari, Strada della
Cappella [ovvero Via Costantinopoli], Vico Sambuci,
Largo della Croce, Via Cupa [l’odierna via Verdi],
Vico Cavaconi, località Grotta e Vicolo Campanile.
Ulteriori strade, desunte da altri documenti archivistici, erano: la
via Madonna delle Grazie, la Vinella di Parito, la
Vinella di Pontesano e la strada dello Trivice.
ABITAZIONI E ATTIVITÀ': Le case d'abitazione erano 435 e portavano una
rendita imponibile di 2731,30 ducati. Nel territorio di San Prisco
vi erano due concerie, che fruttavano 18 ducati di rendita, e cinque
"trappeti", con una rendita di 50 ducati. Una delle concerie era
situata nel Vicolo del Campanile, di proprietà dei
‘‘bracciali" Natale e Pascale eredi di Vincenzo Paolis; l'altra si
trovava nella Strada della Piazza ed era del "conciacuoi"
Giovanni Melucci (o Mellucci).
La concia delle
pelli era un'attività che aveva avuto origine in epoca antica e,
nella provincia, era concentrata soprattutto nella vicinissima S.
Maria di Capua [l'attuale S. Maria Capua Vetere]. Tale attività già
nel Settecento aveva creato gravi problemi di inquinamento e
notevoli preoccupazioni per la salute pubblica. Infatti, in un
editto del 27 settembre 1784 furono previste pene pecuniarie
e l'arresto per coloro che avessero versato le acque di rifiuto
delle concerie sulle pubbliche strade. Tuttavia ancora più
preoccupanti erano le condizioni igienico-sanitarie in cui erano
costretti a lavorare i numerosi operai addetti a questa attività.
I "trappeti",
detti anche “montani”, cioè frantoi per la macina delle olive, erano
situati anch'essi nell'abitato: uno si trovava nel Vicolo del
Campanile ed era di proprietà dei suddetti "bracciali" Natale e
Pascale eredi di Vincenzo Paolis; un altro in Vico Cavaconi
ed era di proprietà di Angela Baia; un altro in Vico Sambuci
ed era degli eredi del benestante Francesco Cristina di Capua; un
altro ancora in Vico Sambuci era dì proprietà del benestante
Pietro de Angelis; l'ultimo era del benestante Gabriele Boccardi ed
era ubicato nella centrale Strada della Piazza, vicino alla
sua “casa palaziata”.
Anche le
“morchie" dei "trappeti” erano fonte di preoccupazione per la salute
pubblica per la loro grande diffusione nei centri abitati, così
anche in San Prisco, poiché spesso si trovavano al di sotto del
piano terra, sprovvisti di qualsiasi sistema per lo scolo delle "morchie'',
con pessime condizioni di lavoro per gli addetti.
PALAZZI DEI MAGGIORI CONTRIBUENTI,
-
Nel
1797 Marco Antonio Boccardi al fratello Gabriele Boccardi
(Gabriello in altri
documenti) lasciò l’intera casa "palaziata",
sita nella Strada della Piazza in San Prisco.
- Giovan
Battista Boccardi ... nell’abitato di San Prisco possedeva
una casa d’abitazione di più stanze con 4 botteghe e un piccolo
giardino nella strada della Piazza.
- Raffaele
del Balzo, cavaliere in Napoli, divenuto in seguito duca di
Caprigliano, nel "casamento di S. Prisco" aveva: una casa
d'abitazione dì 8 membri, affiancata da una casa rustica e da
un giardino di 20 "passi" nella Strada della Piazza.
- Gli eredi
di Francesco Cristina, benestante in Capua nel casamento del
paese, in Vico Sambuci, possedevano: una casa d'abitazione
di 4 membri terranei con un grande giardino di 1,25 moggia e
un'altra casa d'abitazione di 14 membri e un “trappeto”.
- Nicola
Maria di Monaco, notaio di San Prisco, nel casamento del
paese aveva: una casa d'abitazione di 7 membri con un
giardino di 8 "passi"nella Vinella de’ massari; una
casa dì 14 membri con un giardino di 10 "passi" nella Strada
Cappella e infine un'altra casa di 8 membri in località
Grotta.
Fonte:
Archivio di Stato di Caserta, Catasto Provvisorio, Partitari, San
Prisco, vol. II.
ALTRI PALAZZI NEL
CATASTO PROVVISORIO:
A) Casa di
membri (stanze) 18 nella Piazza appartenente a
Palmiero Paolo, benestante di Capua, passata a Salvatore e
Pasquale Monaco del quondam Antonio nel 1818.
B) Casa di
membri 9 nella Strada della Piazza di Vincenzo
Sanfelice.
C) Casa di
diversi membri superiori ed inferiori con bottega [a giudicare
dalla rendita dovrebbe essere grande] in Vico Sambuci di
Alessandro e Giuseppe Valenziano, proveniente da Caterina
Valenziano.
D) 2 case: una
di membri 3 e un'altra di membri 4 inferiori e superiori nella
Piazza di don Giuseppe Monaco, fratello del notaio
Francesco Antonio e figlio di notaio Nicola; 1830.
E) Casa di
membri 9 inferiori e superiori in Vico Campanile di
Prisco e Felice lannotta, padre e fìglio; 1831.
F) Casa di
membri 13 inferiori e superiori in Vico Campanile di
Clemente Monaco di Pasquale; 1836.
G) Casa
di membri 7 inferiori e superiori
in Piazza
di Giuseppe Monaco di Francesco; 1840.
H) Casa di
membri 8 inferiori e superiori in Piazza di Giacomantonio
Iannotta e Francesco, figlio, con giardino di l0 "passi" e 5 "passitelli";
1841.
I) Casa di
membri 12 inferiori e superiori con bottega e giardino in
Vico Sambuci di Pietrantonio e Michele Palmiero fu
Domenico, fratelli.
M) Casa di
membri 8 inferiori e superiori in Strada della Piazza con
giardino di 20 passi di Giuseppe, Francesco e Luigi del Balzo,
duca di Caprigliano (prima censita a Raffaele del Balzo).
Fonte- Archivio Storico Arcidiocesi di Capua, Visite Pastorali, Risposta
alle Generali Istituzioni, ed alle particolari per la Santa Visita
della città, ed Archidiocesi di Capua, 1852-
-
Palazzo della duchessa del Balzo di Caprigliano, moglie
del fu don Raffaele del Balzo, duca dì Caprigliano; sito alla
destra della chiesa di S. Maria di Loreto.
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