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A CURA DI MIMMO PAGANO


Mimmo Pagano Nasce a San Prisco 44 anni fa. Poco più che adolescente entra nella Scuola Allievi Marescialli della Guardia di Finanza. Attualmente presta servizio a Napoli. Mentre porta avanti gli studi e si laurea in Scienze Politiche all’università “Federico II” di Napoli, la passione per il vino e l’interessamento all’arte culinaria  inizia quasi per caso: le provocazioni enologiche di un suo cognato e le speciali preparazioni gastronomiche della moglie contribuiscono molto. Frequenta tutti e tre i livelli del corso tenuto dall’Associazione Italiana Sommelier conseguendo la nomina di Sommelier. 


Domina tra i primi piatti da realizzare a carnevale la lasagna. Quando arriva il carnevale Napoli si fa a gara a chi prepara la migliore lasagna. La preparazione e' molto elaborata ed il giorno in cui la si serve diventa una festa e se ne continua a parlare fino al giorno dopo cioe' le ceneri, quando si comincia il "digiuno e l'astinenza”.

La preparazione di questo piatto richiede tempo e fatica tanto che, un tempo, il giorno della lasagna diventava un vero e proprio giorno di festa ed al pranzo venivano invitati parenti ed amici. Per seconda e terza portata tipica è la carne mista al ragù. Per questa portata si utilizzano le gallinelle di maiale e le puntine di costata che sono state utilizzate per il ragù che può essere arricchito, soprattutto se vi saranno ospiti per il cenone di Carnevale, anche dalle braciole di maiale uno dei piatti più prelibati della cucina napoletana.

Fra una chiacchiera ed un'altra arrivano a tavola i fegatini arrostiti ( sebbene siano ottimi anche fritti nella sugna) accompagnati dai deliziosi friarielli. .Dopo questa portata, prima della frutta, in tavola giungeva un trionfo di salumi ancora piuttosto freschi, intoccabili dopo quel giorno fino al Sabato Santo, quando la campane venivano sciolte e suonavano a gloria annunciando la fine della quaresima e la resurrezione di Cristo.

Si giunge così alla frutta ed al gran finale che avviene con l'arrivo a tavola dei dolci accompagnati dal fiabesco sanguinaccio che oggi non è più possibile realizzare come un tempo per il divieto, nel 1992, inflitto ai macellai di vendere il sangue.Tra i dolci carnevaleschi della tradizione napoletana vanno ricordati:Gli struffoli, dolce napoletano che viene guarnito con “cannulilli” e “diavulilli” colorati, quasi a voler significare l'innata allegria e il folclore tipici di questo popolo, ai quali, in origine, erano attribuite proprietà energetiche.Le zeppole.che sono un dolce che si ritrova nominato in antichi testi, non solo di cucina, perfino in un “Privilegio”del Viceré di Napoli, Conte di Ripacorsa (siamo nella Napoli dell'800).

LASAGNA DI CARNEVALE :

Tra le innumerevoli ricette della tipica lasagna carnevalesca abbiamo pensato di offrirvi questa:quella napoletana che al contrario di quella tradizionale va preparata con un ragù rigorosamente di maiale.

Ingredienti per il ragù:


800 gr. di carne gallinelle di maiale (carne da spezzatino – muscoli vari)

4 puntine di costata (tracchie)

4 capi di cervellatine (salsicce lunghe e sottili)

80 gr. di prosciutto

70 gr. di pancetta

150 gr. di cipolle

aglio
prezzemolo
vino rosso (gragnano rosso)

200 gr. di concentrato di pomodori

50 gr. di olio

sale
pepe

Ingredienti per le polpettine:


200 gr. di carne di maiale macinata

1 ciuffo di prezzemolo

80 g. di pane asciutto

sale
1 uovo

pepe
1 cucchiaio da tavola di parmigiano grattugiato

olio d'oliva per friggere le polpettine

Ingredienti per il ripieno:


300 gr. di ricotta

le quattro cervellatine cotte nel ragù

250 gr. di fiordilatte

200 gr. di parmigiano grattugiato

450 gr. di lasagne.


procedimento per il ragù:

Tritate aglio e prezzemolo molto finemente, poi tagliate a dadini il prosciutto e la pancetta e uniteli al battuto di aglio e prezzemolo, con questo composto insaporite la carne. Nel frattempo fate imbiondire la cipolla e aggiungete tutta la carne e insaporite con sale e pepe, fate rosolare e a fuoco basso e con il tegame coperto per qualche minuto. Aggiungete il vino e fatelo evaporare a fuoco vivace girando di tanto in tanto. Quando il vino sarà evaporato aggiungete il concentrato di pomodoro e l'acqua e fate cuocere a fuoco bassissimo per circa un ora. Attenzione il sugo non deve mai bollire. Separate il sugo dalla carne che utilizzerete come secondo.

procedimento per le polpettine:

Impastare la carne macinata, il prezzemolo tritato, il pane bagnato e strizzato, il sale, il pepe, l'uovo ed il formaggio grattugiato. Con questo impasto delle polpettine piccole quanto una nocciola, friggetele e mettetele da parte.

procedimento per il ripieno:

Tagliate le cervellatine cotte a pezzettini, unirle al ragù con le polpettine, mettete tutto sul fuoco a aggiungete un po' dell'olio di cottura delle polpette, scaldate il tutto a fuoco bassi per qualche minuto. Schiacciate la ricotta con la forchetta e unitevi parte del sugo fino a ottenere una crema densa. Tagliate il fiordi latte a dadini. Lessare le lasagne in abbondante acqua salata con un goccio d'olio per evitare che le strisce di pasta si attacchino. Lessate la pasta al dente e scolatela. Versare sul fondo di una teglia d'alluminio un po' di salsa, adagiare il primo strato di lasagne e condire con un primo strato di ricotta e cospargete con il parmigiano, il fiordilatte, le polpettine, le cervellatine e su tutto versate un mescolo di ragù, coprire con un altro strato di pasta, e continuare con il ripieno. L'ultimo strato di lasagne dev'essere coperto da abbondante ragù e parmigiano. Infornare a forno moderato per circa mezz'ora, finche lo strato superficiale non si sia asciugato e colorato. In molti usano aggiungere al ripieno anche delle uova soda sbriciolate.

 Vino Consigliato

Vista la presenza in questa preparazione del Gragnano rosso, ovviamente si consiglia del Gragnano rosso. Si rimanda la scheda tecnica.

 

 

 

 

 


 

Come anticipato, dopo la pausa natalizia eccoci pronti per le ricette di casa nostra. Cercheremo di consigliare quasi sempre pietanze semplici con ingredienti facilmente reperibili e, soprattutto, delle nostre zone.

Iniziamo con un alimento che dopo anni di pregiudizi e soprattutto di cattiva pubblicità, oggi grazie al lavoro di pochi scrupolosi allevatori, si sta imponendo nelle cucine e soprattutto nelle ristorazioni locali e nazionali. Stiamo parlando della carne di bufala e precisamente dell’Annutolo (  Bufalotto di un’età massima che varia tra i 12 e 14 mesi ). Questa e solo questa è la carne da utilizzare. Se si usa un animale di un’età superiore rischiamo di trovare la solita carne di bufala vecchia, dura e stopposa che per anni hanno cercato di farci mangiare e che, giustamente, non aveva trovato estimatori da nessuna parte. Oggi invece, grazie anche alla ricerca scientifica che ha stabilito che la carne di bufala non contiene colesterolo ed  è molto magra, questo alimento si è valorizzato sempre di più. Perciò vi presentiamo un gustoso modo di provare  quello che abbiamo appena detto:

 Bocconcini di bufalotto al Casavecchia di Pontelatone

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

Ø       800 gr. di spezzatino bufalotto (annutolo);

Ø       un bicchiere di brodo (150/200 cl);

Ø       olio extravergine d’oliva (quattro cucchiai da cucina);

Ø       mezzo bicchiere di vino “casavecchia di pontelatone”;

Ø       10 listelle sottili di lardo ( servono per rendere la carne molto magra un po’ più “grassa”);

Ø       sale, aglio e rosmarino

Preparazione:

Ø       Fate rosolare i pezzetti di carne nell'olio con l'aglio, il rosmarino ed il lardo;

Ø       unite il vino, amalgamate  e fatelo evaporare;

Ø       aggiustate di sale e pepe;

Ø       unite il brodo caldo e lasciate cuocere a fuoco lento per un'ora circa avendo cura di fare “restringere” il sughetto ottenuto dalla cottura.

 Servire ben caldo avendo cura di cospargere i pezzetti di carne con il sughetto.-

Vino Consigliato

v      CASAVECCHIA DI PONTELATONE “CORTE ROSA” ANNO 2003.- Produttore  Viticoltori del Casavecchia. Pontelatone (CE).-

 

La tradizione locale vuole che la plurisecolare pianta di questo vitigno sia stata rinvenuta nei pressi di una “casa vecchia” ( da cui ne discende il nome). Da questa pianta originaria sarebbero, successivamente stati ricavati i vitigni che attualmente sono in produzione.  Sicuramente il “casavecchia” è un vitigno autoctono, franco di piede ( che non ha bisogno dell’innesto sulla vite americana) vinificato in purezza, come il “corte rosa”, si presenta con un bel colore rubino carico con sentori di frutta rossa matura in particolare della marasca matura. Tannico quanto basta è di una buona persistenza sia nasale che gustativa. Non molto alta è la gradazione alcolica, 12,5°. Circa un anno di affinamento di cui l’80 % in barrique di 1° e 2° passaggio. Ottimo il rapporto qualità prezzo.

 

Per chi vuole concedersi un piccolo lusso in più c’è il “vigna prea”sempre dello stesso produttore, sempre casavecchia vinificato in purezza 100% con una maturazione di 15 mesi in barrique.

 

Buona degustazione               Mimmo Pagano

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Ripieni di pastafrolla farciti alla nutella o all' amarena

INGREDIENTI:

 ·         1 KG. DI FARINA;

 ·         500 GR. DI ZUCCHERO;

 ·         400 GR. DI SUGNA;

 ·         9 TUORLI;

 ·         1 UOVO INTERO;

 ·         1 TAZZINA DA CAFFE’ RICOLMA D’ACQUA;

 ·         1 BICCHIERE DI LIQUORE STREGA;

 ·         1 LIMONE ED UNA BUCCIA GRATTUGIATA;

 ·         1 PIZZICO DI SALE;

 ·         1 BUSTINA DI VANILLINA.

PER IL RIPIENO:

 ·         AMARENE O NUTELLA.

PREPARAZIONE:

SULLA SPIANATOIA DISPONETE LA FARINA A FONTANA, NEL CENTRO GLI INGREDIENTI UNO PER VOLTA. LAVORARE L’IMPASTO NON MOLTO E FORMARE DEI DISCHI DI PASTAFROLLA. RICOPRIRLI DI NUTELLA O AMARENE, SOVRAPPORRE UN ALTRO DISCHO DI PASTAFROLLA SCIACCIANDONE LE ESTREMITA’. TAGLIARE A LISTELLE IL RIPIENO E DISPONETE SU CARTA DA FORNO A 180°. TENERE PER 20 MINUTI.

N.B. : LA DURATA MINIMA DI COTTURA E’ DI CIRCA 20 MINUTI MEZZ’ORA  CHE PUO' VARIARE SECONDO IL TIPO DI FORNO CHE SI USA. PERTANTO E’ SEMPRE MEGLIO CONTROLLARE A VISTA ED ESTRARRE IL DOLCE A DORATURA AVVENUTA. PRIMA DI SERVIRE FATELI BEN RAFFREDDARE 

VINO CONSIGLIATO

PASSITO “ELEUSI” DI VILLA MATILDE (CE).  VINO OTTENUTO DA UVE PASSITE DI FALANGHINA lasciate appassire sulla vite fino a Novembre. DISCRETA GRADAZIONE ALCOLICA 12,5°. SI ABBINA EGREGIAMENTE CON DOLCI SECCHI PRIVI DI CREME E CROSTATE DI FRUTTA. OTTIMO VINO DA CONVERSAZIONE. GRADEVOLE AL PALATO, DI colore giallo ambra carico. AL naso rivela SENTORI intensi e netti di albicocca secca, canditi, caramello, confettura di mele cotogne, MIELE. AL PALATO rivela un OTTIMO RISCONTRO con il naso. MOLTO PERSISTENTE AL NASO ED AL PALATO. Eleusi EFFETTUA UN PASSAGGIO in barrique PER un PERIODO DI 3 MESI e un lungo affinamento in bottiglia.

UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO PER LA RICETTA DEI ROCCOCO’ E DEI RIPIENI DI PASTAFROLLA ALLA SIG.RA PINA TERRACCIANO PER I PREZIOSI CONSIGLI.

ROCCOCO'

 

DOSE PER 1 KG.

1 KG DI FARINA;

700 GR. DI ZUCCHERO;

700 GR. TRA NOCCIOLE E MANDORLE SGUSCIATE;

1 CUCCHIAIO DI CACAO AMARO;

LA BUCCIA ED IL SUCCO DI 2 ARANCE

LA BUCCIA ED IL SUCCO DI 3 MANDARINI;

20 GR. DI AMMONIACA;

CANNELLA A PIACERE.

PREPARAZIONE:

SULLA SPIANATOIA DISPONETE LA FARINA A FONTANA, NEL MEZZO METTETE LO ZUCCHERO, IL CACAO, LE BUCCE A PEZZETTINI, LE NOCCIOLE E LE MANDORLE INTERE. LAVORATE L’IMPASTO SINO A RENDERLO CONSISTENTE CON L’AGGIUNTA DI SUCCO DI ARANCIA E MANDARINO CON ACQUA TIEPIDA. ALLA FINE AGGIUNGERE L’AMMONIACA. FATE RIPOSARE IL TUTTO PER ALMENO 3 ORE. DOPO TAGLIARE L’IMPASTO A STRISCE DELLA LUNGHEZZA DI 20 CM CIRCA DELLO SPESSORE DI DUE DITA RIUNENDO LE ESTREMITA’ SCHIACCIANDOLE LEGGERMENTE IN MODO DA FORMARE DELLE CIAMBELLINE. RIPORLI SU CARTA DA FORNO IN UNA TEGLIA ED INFORNALI ALLA TEMPERATURA DI 200°-220°. PRIMA DI INFORNARE AVERE CURA DI BATTERE UN UOVO INTERO E SPENNELLARE IL ROCOCO’ SULLA SUPERFICIE PER LA LUCIDATURA.

N.B. : LA DURATA MINIMA DI COTTURA E’ DI CIRCA 20 MINUTI MEZZ’ORA  CHE PUO' VARIARE A SECONDA DEL TIPO DI FORNO CHE SI USA. PERTANTO E’ SEMPRE MEGLIO CONTROLLARE A VISTA ED ESTRARRE IL DOLCE A DORATURA AVVENUTA. PRIMA DI SERVIRE FATELI BEN RAFFREDDARE.

N.B. 1 :se si desidera ottenere dei rococò + duri bisogna aggiungere altro zucchero sino ad un massimo di 1 kg x 1 kg di farina

VINO CONSIGLIATO

MOSCATO PASSITO DI PANTELLERIA

(SE SI GRADISCE UN GUSTO PIU' DOLCE CHIEDERE DEL MOSCATO LIQUOROSO DI PANTELLERIA)

LE CARATTERISTICHE DEL MOSCATO DI PANTELLERIA :

VINO AD ALTA GRADAZIONE ALCOLICA PUO' RAGGIUNGERE I 16°, GUSTO DOLCE CON SENTORI DI FRUTTA APPASSITA (ALBICOCCA IN PARTICOLARE) E MIELE. E’ DA PREFERIRE A FINE PASTO ABBINANDOLO A DOLCI SECCHI PRIVI DI CREME. VIENE USATO ANCHE COME VINO DA MEDITAZIONE.