SESSANT’ANNI DI TERRA DI LAVORO, SERATA FINALE
Serata
conclusiva, sabato 24 giugno, alla Reggia di Caserta, delle
celebrazioni del "60° anniversario della
ricostruzione della provincia di Caserta". Lo spettacolo "Obbedisco,
anzi no" condotto da Maurizio Costanzo e Roberta Capua,
accompagnati da musicisti e ballerini provenienti dal programma
televisivo "Buona Domenica", ha visto la partecipazione di grandi
artisti, Beppe Barra, Enzo Gragnianiello, del giornalista Umberto
Broccoli, che ha messo a confronto l'accezione moralistica del
significato di "Obbedisco" nelle civiltà greco-latine fino a quella
materialistica assunta dall' “Obbedisco per denaro” di Garibaldi.
Con una punta di simpatia ha ricordato colui che è ritenuto il padre
della "disobbedienza" per eccellenza, Ulisse: L'Obbedisco" nella sua
accezione contraria. Presenti le massime autorità politiche locali,
il Governatore della Campania, Antonio Bassolino, il Presidente
della Provincia, Sandro De Franciscis, e il neo sindaco di Caserta,
Nicodemo Pettoruti.
La festa ha
chiuso un programma di
celebrazioni e iniziative, partite proprio dal parco della
Reggia vanvitelliana, il 4 settembre del 2005, quando la nuova
amministrazione provinciale, con il suo Presidente Sandro De
Franciscis, i tanti sindaci dei Comuni della Provincia con le fasce
tricolori, politici campani e una marea di cittadini, con grande
commozione, avevano ricordato la rinascita della Provincia di
Caserta, avvenuta il 1° settembre 1945. Era stata soppressa nel
1927.
Tanti gli
eventi organizzati su
tutto il territorio, dal Matese all'Agro Aversano, dalle
colline di Caiazzo al litorale domizio che hanno avuto come
obiettivo primario impigliare in una rete virtuale anime così
diverse, tali da farle sentire appartenenti ad un'unica grande
comunità. Gli Assessorati alle Politiche Culturali - Grandi Eventi e
alla Pubblica Istruzione hanno bandito un concorso per tutte le
scuole di ordine e grado della Provincia sul tema "60° anniversario
della ricostruzione della provincia di Caserta". Con mezzi e forme
diverse gli studenti sono stati i veri protagonisti dell'Evento,
attraverso il disegno i bambini delle elementari, con l'elaborazione
scritta i ragazzi delle scuole medie, mediante la fotografia i
giovani delle superiori.
Tanti i lavori
presentati,
raccolti in un
opuscolo distribuito in tutte le scuole del territorio. L'ITI-LS
Giordani, sempre sensibile a iniziative culturali e storiche, ha
colto l'occasione per intraprendere un viaggio nella storia recente
di Caserta e dintorni attraverso una meticolosa ricerca di
materiale su luoghi tipici, zone storiche, progetti, opere condotte
in questo importante arco di tempo che ha visto rinascere la nostra
provincia. Il risultato, una serie di fotografie sulle ubicazioni
dell'ente provinciale, dall'Unità d'Italia fino all'attuale sede
nell'area dell'ex Saint Gobin, e una foto, terza classificata, che
riporta su una lapide, posta su di una fontana, la scritta “L’ACQUA
IL PANE ED IL LAVORO A NESSUN NEGAR SI DEVE MAI",
scolpita in occasione della conduzione dell'acqua potabile, ai
piedi del Monte Tifata, località San Prisco, nell'anno 1960.
La giuria ha così motivato il terzo posto «Apprezzabile
l'intenzione storico-documentaristica della location. La
particolare scelta dell’inquadratura denota una notevole
creatività nell’individuazione del tema». L'autore della
foto, Claudio Capitelli accompagnato dai professori referenti
Annamaria De Vita e Domenico Monaco, ha ricevuto il premio
dall'assessore Emerenziana Panella.
Ma cosa
rappresentano le due foto
che hanno
ottenuto le posizioni più alte? Partiamo dalla seconda
classificata, una foto di gruppo "Partecipanti al corso di taglio,
cucito e ricamo a mano...". Ragazze del dopoguerra davanti a un
obiettivo. Niente mi fa pensare a dilettanti cucitrici anzi
potrebbero essere chiunque, studentesse, gitanti, lavoratrici di
qualsiasi posto italiano e non. È ormai cosa risaputa, non si deve
mai leggere una foto solo per quello che ritrae, bisogna andare
oltre la semplice immagine che ci è posta davanti, capire il punto
di vista di chi l'ha scattata, interpretare l'espressioni dei
volti, immaginare i destini delle persone, e tanti altri fattori da
considerare. Ma tutto questo è possibile solo se quella foto mi
permette di farlo, cioè se ha un'immagine capace di suscitare
riflessioni, in questo caso rientranti nel tema del bando di
concorso. Cosa c'è in questa foto che rimanda alla ricostruzione
della Provincia di Caserta? La prima classificata, "Flash di
memoria", è un collage di momenti di guerra, buona per tutte le
stagioni e per tutti i conflitti di ogni luogo e di ogni tempo. Fa
pensare a immagini di guerre recenti, Iraq, Afghanistan,
Palestina... oppure al Vietnam, nessuna traccia della ricostruzione
né materiale né morale del nostro territorio. E che dire della
tecnica usata? Per il momento mi limito solo a pensarci. Ciò che
accomuna queste due foto trionfanti è sicuramente l'evidente "fuori
tema". La giuria avrebbe dovuto avere un'attenzione maggiore, stiamo
parlando di concorsi per scuole dove per il "fuori tema" si
prendono brutti voti. In questo la giuria doveva dare l'esempio.
Per tutte queste ragioni, ovviamente personali, soggettive e
anche non condivisibili, è doverosa la scalata dal terzo al primo
posto della foto di Claudio Capitelli da San Prisco e del Giordani,
impeccabile per aver centrato il tema in quanto portare l'acqua
potabile in una zona come i Monti Tifatini rappresenta le
fondamenta dalle quali poter ricostruire.
Claudia Monaco
CONCORSO FOTOGRAFICO
SESSANT’ANNI
DI TERRA DI LAVORO

Foto premiata
durante la serata conclusiva, sabato 24- giugno 2006, terza
classificata al concorso fotografico in occasione del 60°
anniversario della provincia di Caserta che , La foto riporta su una
lapide, posta su di una fontana, la scritta “L’ACQUA IL PANE
ED IL LAVORO A NESSUN NEGAR SI DEVE MAI", scolpita
in occasione della conduzione dell'acqua potabile, ai piedi del
Monte Tifata, località San Prisco, nell'anno 1960. La giuria
ha così motivato il terzo posto «Apprezzabile l'intenzione
storico-documentaristica della location. La particolare
scelta dell’inquadratura denota una notevole creatività
nell’individuazione del tema». L'autore della foto,
Claudio Capitelli accompagnato dai professori referenti Annamaria
De Vita e Domenico Monaco, ha ricevuto il premio dall'assessore
Emerenziana Panella.
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