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CLAUDIA MONACO

Nata a Santa Maria C.V. il 9 giugno 1985 ma vive a San Prisco dal giorno dopo.

Ha frequentato l'asilo delle Suore Immacolatine a Palazzo Russo, le elementari a via Verdi e le medie "B.Croce". Tutto rigorosamente a San Prisco.

Gli studi superiori sono svolti a Santa Maria C.V. al Liceo Scientifico "E.Amaldi".

Attualmente frequenta Scienze della Comunicazione all'università di Fisciano (Salerno).

Scrive da oltre un anno sul settimanale indipendente casertano "Il Caffè".

Le sue grandi passioni sono la scrittura e il cinema.


SESSANT’ANNI DI TERRA DI LAVORO, SERATA FINALE

Serata conclusiva, sabato 24 giugno, alla Reggia di Caserta, delle celebrazioni del "60° anniversa­rio della ricostruzione della provincia di Caserta". Lo spettacolo "Obbedisco, anzi no" condotto da Maurizio Costanzo e Roberta Capua, accompa­gnati da musicisti e ballerini provenienti dal pro­gramma televisivo "Buona Domenica", ha visto la partecipazione di grandi artisti, Beppe Barra, Enzo Gragnianiello, del giornalista Umberto Broccoli, che ha messo a confronto l'accezione moralistica del significato di "Obbedisco" nelle civiltà greco-latine fino a quella materialistica assunta dall' “Obbedisco per denaro” di Garibaldi. Con una punta di simpatia ha ricordato colui che è ritenuto il padre della "disobbedienza" per eccellenza, Ulisse: L'Obbedisco" nella sua accezione contraria. Presenti le massime autorità politiche locali, il Go­vernatore della Campania, Antonio Bassolino, il Presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, e il neo sindaco di Caserta, Nicodemo Pettoruti.

La festa ha chiuso un programma di celebrazioni e iniziative, partite proprio dal parco della Reggia vanvitelliana, il 4 settembre del 2005, quando la nuova amministrazione provinciale, con il suo Presidente Sandro De Franciscis, i tanti sindaci dei Comuni della Provincia con le fasce tricolori, politici campani e una marea di cittadini, con grande commozione, avevano ricordato la rina­scita della Provincia di Caserta, avvenuta il 1° set­tembre 1945. Era stata soppressa nel 1927.

Tanti gli eventi organizzati su tutto il territorio, dal Matese all'Agro Aversano, dalle colline di Caiazzo al litorale domizio che hanno avuto come obiettivo primario impigliare in una rete virtuale anime così diverse, tali da farle sentire appartenen­ti ad un'unica grande comunità. Gli Assessorati alle Politiche Culturali - Grandi Eventi e alla Pub­blica Istruzione hanno bandito un concorso per tutte le scuole di ordine e grado della Provincia sul tema "60° anniversario della ricostruzione del­la provincia di Caserta". Con mezzi e forme diver­se gli studenti sono stati i veri protagonisti dell'Evento, attraverso il disegno i bambini delle elementari, con l'elaborazione scritta i ragazzi del­le scuole medie, mediante la fotografia i giovani delle superiori.

Tanti i lavori presentati, raccolti in un opuscolo distribuito in tutte le scuole del territorio. L'ITI-LS Giordani, sempre sensibile a iniziative culturali e storiche, ha colto l'occasione per intraprendere un viaggio nella storia recente di Caserta e dintor­ni attraverso una meticolosa ricerca di materiale su luoghi tipici, zone storiche, progetti, opere condotte in questo importante arco di tempo che ha visto rinascere la nostra provincia. Il risultato, una serie di fotografie sulle ubicazioni dell'ente provinciale, dall'Unità d'Italia fino all'attuale sede nell'area dell'ex Saint Gobin, e una foto, terza classificata, che riporta su una lapide, posta su di una fontana, la scritta L’ACQUA IL PANE ED  IL LAVO­RO A  NESSUN NEGAR SI DEVE MAI", scolpita in occa­sione della conduzione dell'acqua potabile, ai pie­di del Monte Tifata, località San Prisco, nell'anno 1960. La giuria ha così motivato il terzo posto «Apprezzabile l'intenzione storico-documentaristica della location. La particolare  scelta dell’inquadratura denota una notevole  creatività nell’individuazione del tema». L'autore della foto, Claudio Capitelli  accompagnato dai professori referenti Annamaria De Vita e Domenico Monaco, ha ricevuto il premio dall'assessore Emerenziana Panella.

Ma cosa rappresentano le due foto che hanno ottenuto le posizioni più alte? Partiamo dalla se­conda classificata, una foto di gruppo "Partecipanti al corso di taglio, cucito e ricamo a mano...". Ragazze del dopoguerra davanti a un obiettivo. Niente mi fa pensare a dilettanti cucitrici anzi potrebbero essere chiunque, studentesse, gi­tanti, lavoratrici di qualsiasi posto italiano e non. È ormai cosa risaputa, non si deve mai leggere una foto solo per quello che ritrae, bisogna andare ol­tre la semplice immagine che ci è posta davanti, capire il punto di vista di chi l'ha scattata, interpre­tare l'espressioni dei volti, immaginare i destini delle persone, e tanti altri fattori da considerare. Ma tutto questo è possibile solo se quella foto mi permette di farlo, cioè se ha un'immagine capace di suscitare riflessioni, in questo caso rientranti nel tema del bando di concorso. Cosa c'è in que­sta foto che rimanda alla ricostruzione della Pro­vincia di Caserta? La prima classificata, "Flash di memoria", è un collage di momenti di guerra, buona per tutte le stagioni e per tutti i conflitti di ogni luogo e di ogni tempo. Fa pensare a immagi­ni di guerre recenti, Iraq, Afghanistan, Palestina... oppure al Vietnam, nessuna traccia della ricostru­zione né materiale né morale del nostro territorio. E che dire della tecnica usata? Per il momento mi limito solo a pensarci. Ciò che accomuna queste due foto trionfanti è sicuramente l'evidente "fuori tema". La giuria avrebbe dovuto avere un'attenzione maggiore, stiamo parlando di con­corsi per scuole dove per il "fuori tema" si pren­dono brutti voti. In questo la giuria doveva dare l'esempio. Per tutte queste ragioni, ovviamente personali, soggettive e anche non condivisibili, è doverosa la scalata dal terzo al primo posto della foto di Claudio Capitelli da San Prisco e del Giordani, impeccabile per aver centrato il tema in quanto portare l'acqua potabile in una zona come i Monti Tifatini rappre­senta le fondamenta dalle quali poter ricostruire.

Claudia Monaco

CONCORSO FOTOGRAFICO

SESSANT’ANNI DI TERRA DI LAVORO


 

 

 

 

 

 

 

 

Foto premiata durante la serata conclusiva, sabato 24- giugno 2006,  terza classificata al concorso fotografico in occasione del 60° anniversario della provincia di Caserta che , La foto riporta su una lapide, posta su di una fontana, la scritta L’ACQUA IL PANE ED  IL LAVO­RO A  NESSUN NEGAR SI DEVE MAI", scolpita in occa­sione della conduzione dell'acqua potabile, ai pie­di del Monte Tifata, località San Prisco, nell'anno 1960. La giuria ha così motivato il terzo posto «Apprezzabile l'intenzione storico-documentaristica della location. La particolare  scelta dell’inquadratura denota una notevole  creatività nell’individuazione del tema». L'autore della foto, Claudio Capitelli  accompagnato dai professori referenti Annamaria De Vita e Domenico Monaco, ha ricevuto il premio dall'assessore Emerenziana Panella.

 

                                                                                                                                                                                             

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